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Nel cuore della città, all’ombra della grande Cattedrale c’è un luogo di silenzio, di pace e di bellezza.
Il suo accesso è grande e conosciuto: la chiesa di San Giovanni Evangelista che del santo racconta la vita grazie ai mirabili affreschi di Correggio.

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Una porta d’ingresso straordinaria per uno spazio unico che si apre alle nostre visite guidate.


Entreremo negli antichi chiostri ripercorrendo la vita dei monaci, qui fin dall’anno 980.
Il tempo dello studio, nello Scriptorium rinascimentale. Il tempo del pasto nel Refettorio. Il tempo della condivisione nella Sala del Capitolo. Il tempo della liturgia nella fiabesca Sagrestia antica.


Un’immersione nella regola di San Benedetto che diventa viva e presente lungo un percorso unico nel panorama artistico parmense.

Ebbene sì, anche la guide di Itinera Emilia vanno in vacanza. Diciamo che, spesso, uniamo al diletto il dovere.

Fatto sta che il mio giro in Austria mi ha portata a Vienna, una città imperiale in cui passeggiare col naso allinsù, perché lì tutto è maestoso e racconta di un grande passato. Un luogo che ha molti legami con Parma, la mia città, e che mi ha  emozionata, anche se in modo differente di tappa in tappa.

Il Palazzo di Schönbrunn, ad esempio, che dall’esterno appare come una gigantesca macchina turistica, è circondato da un grande e rilassante parco pubblico che i viennesi utilizzano per fare jogging o picnic. Le sue 1441 stanze sono state teatro di nascite e morti che hanno influenzato direttamente o indirettamente la storia del Ducato di Parma e Piacenza. Qui è stato praticamente imprigionato il Re di Roma ovvero il Duca di Reichstad ovvero Napoleone II ovvero il frutto dell’unione tra Maria Luigia, figlia dell’Imperatore d’Austria Francesco II Asburgo-Lorena, e Napoleone.

L’Aiglon, un nome altisonante per un bimbo che, sconfitto e mandato in esilio il padre, viene tenuto quasi nascosto proprio a Schönbrunn dall’amato nonno. Perchè tanta crudeltà?  L’Imperatore asburgico aveva capito il pericolo che Napoleone II rappresentava alla luce di una Restaurazione mal digerita dai popoli europei e, in particolare, dai francesi che avrebbero potuto volerlo come nuovo Re. Un ragazzo che con la sua sola esistenza rischiava di sovvertire gli equilibri creati a tavolino dalle potenze europee.
Nel visitare gli appartamenti di Schönbrunn, la camera del giovane Duca stringe il cuore. Lì muore a soli 21 anni, per una malattia polmonare dopo aver elemosinato le attenzioni della madre lontana, che il Congresso di Vienna colloca alla guida del Ducato di Parma di Piacenza, e la stima del nonno.
In una teca, di fronte al busto che ritrae il giovane defunto, è conservata l’allodola imbalsamata che il Duca dichiara essere stata “la sua unica amica” durante quella poco spensierata giovinezza.

Il Museo Glauco Lombardi di Parma conserva ricordi di questo giovane e di sua madre, Maria Ludovica per gli austriaci, Marie Louise per i francesi, Maria Luigia per i parmigiani, tanto amata a Parma quanto discussa in Francia.

Ella riposa proprio a Vienna, nella Cripta degli Imperatori sotto la Chiesa dei Cappuccini, da più di 400 anni luogo di sepoltura degli Asburgo. Luogo dall’atmosfera austera, in un susseguirsi di sepolcri imponenti e severi. La tomba della Duchessa è un podefilata, semplicissima, e rivela una sorpresa. Trovo deposti alla sua base un mazzolino di violette e un foglio di quaderno con un disegno a matita. Le violette di Parma, da cui si estrae il famoso profumo che Maria Luigia adorava, e uno schizzo: il profilo della Cattedrale di Parma con a fianco il Battistero e lassù, quasi in cieloun prosciutto! Una curiosa dimostrazione di affetto che mi stupisce considerando che la Duchessa è mancata nel 1847.

Entusiasmante la visita al Kunsthistorische Museum, straordinaria raccolta d’arte che incanta per la sua ricchezza e complessità. Anche lì, vado alla ricerca di un angolo di Parma, e lo trovo tra i grandi capolavori del XVI secolo.

Il primo dipinto che mi trovo davanti è lAutoritratto nello specchio convesso del giovanissimo Parmigianino, ovvero Francesco Mazzola. La sensazione è la solita. Pur avendo osservato e studiato unopera sui libri, la visione diretta è sempre sorprendente. Quanta tecnica, quanti simboli nascosti in un quadro apparentemente semplice.

Parmigianino è nato a Parma, dove ha lasciato entusiasmanti prove del suo talento. Leleganza delle sue Vergine Savie e Vergini Stolte, affrescate sullarcone della Chiesa della Steccata, giustifica da sola una sosta nella nostra città. Che sviluppi visionari avrebbe mostrato la sua arte se non fosse mancato a soli 37 anni?

Quasi messe a corona di questo piccolo gioiello, riconosco alcune opere di Antonio Allegri, detto il Correggio. Un pittore che si esprime ai massimi livelli proprio a Parma e che la città adotta. A lui è riservato lonore di affrescare la cupola della Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta. Straordinaria è la spirale di luce che costruisce per rappresentare lAssunzione, un vortice di corpi e di colori imperdibile per chi visita Parma. Nei dipinti correggeschi a tema mitologico del Kunsthistorische Museum, ho ritrovato la stessa umanità morbida, resa con colori pastellati, una dinamicità mai scomposta unita a una grande carica di sensualità.

Mi riferisco in particolare al dipinto che ritrae Giove, capo degli dei, e Io. Giove ha preso laspetto di una nuvola. Il pittore lo ritrae nel momento in cui possiede Io, una figura di donna carica di unintensa femminilità. Correggio rende qualcosa di impossibile, plausibile, e io ho ancora negli occhi quella nuvola morbida che avvolge il corpo di Io, perlaceo e teso ad accogliere un gesto damore.

È stata una bella vacanza, ma lestate non è ancora finita

Se avete gustato gli highlights di Parma e vi è rimasto ancora un po’ di tempo, ma non volete abbandonare la città per gli itinerari in Provincia, è il momento di scegliere tra le altre principali attrazioni cittadine. In base ai vostri interessi e curiosità sapremo consigliarvi il miglior modo per trascorrere una giornata intera nel centro cittadino, con una Guida Turistica a vostra disposizione.

Complesso Museale della Pilotta - Galleria Nazionale

Oltre al Teatro Farnese, custodisce i capolavori del territorio, le opere di Correggio e Parmigianino, i ritratti dei duchi e la “Scapigliata “ di Leonardo da Vinci. Gli allestimenti museali, le mostre temporanee ne fanno uno dei poli culturali più importanti dell’Emilia Romagna.

La Camera di San Paolo dipinta da Correggio

Un affresco tra sacro e profano, il soffitto dipinto da Correggio è un rebus pittorico di straordinario illusionismo che attende ancora una soluzione certa…

Il Museo Diocesano

Offre la possibilità di vedere le opere originali di Benedetto Antelami e le tracce del passato nel sottosuolo di Piazza Duomo.

Complesso Museale della Pilotta - Museo Archeologico

Testimonia il passato della città a partire dall’epoca della sua fondazione. Vanta opere e reperti di grande valore tra cui la Tabula Alimentaria, rinvenuta in occasione degli scavi di Veleia romana nel 1747.

Complesso Museale della Pilotta - Biblioteca Palatina

Un gioiello di sapere ed eleganza del Settecento parmigiano impreziosito da sale Ottocentesche e da straordinarie collezioni di codici miniati, stampe e volumi antichi.

Il Museo Glauco Lombardi e il Teatro Regio

La preziosa eredità della Duchessa Maria Luigia d’Austria è testimoniata nel Museo Glauco Lombardi da oggetti quotidiani, mobili e collezioni d’arte. Il Teatro Regio ne è la più importante emanazione. Un luogo di cultura che ha fatto della città di Parma una meta imperdibile per gli appassionati del melodramma.

Le sepolture dei Farnese e dei Borbone nella Cripta della Steccata

La visita alla cripta della Basilica mariana cittadina è parte del percorso espositivo del Museo Costantiniano della Steccata. Un luogo suggestivo che permette di conoscere uno spaccato della vita cittadina legato al prestigioso Ordine Costantiniano di San Giorgio.

La Biblioteca di San Giovanni Evangelista

Collocata al primo piano del complesso monastico costituito dai chiostri, dalla spezieria e dalla chiesa di San Giovanni, è uno scrigno di antiche sapienze risalente alla seconda metà del XVI secolo. Luogo di meditazione e studio, conserva un ciclo di affreschi in parte inediti da osservare con lentezza.

Pinacoteca Stuard

In un percorso cronologico all’interno delle antiche mura dell’ex convento benedettino di San Paolo, si ammirano reperti archeologici, opere di scultura e pittura, disegni e tanto altro. Da non perdere il Sacello di San Paolo, la sala dedicata ad Amedeo Bocchi e il celebre “Levriero” del Parmigianino.

Museo dell’Opera e Casa del Suono

Entrambi musei civici, testimoniano il profondo legame di Parma con la Musica. Il Museo dell’Opera, che ripercorre la storia dei teatri di Parma dal Seicento al Novecento, è ospitato all'interno della Casa della Musica, antica sede della Zecca. La Casa del Suono offre un curioso itinerario tra le invenzioni tecnologiche che hanno permesso la riproduzione del suono dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri.

L’Oltretorrente

Quartiere cittadino dal carattere popolare e ricco di storia. Passeggiando lungo il tracciato dell'antica via Emilia, si incontrano i portici dell’Ospedale Vecchio, la Chiesa di Santa Croce, antico luogo di culto affacciata sulla via Francigena e la scenografica chiesa della Santissima Annunziata.

Il Palazzo del Giardino

Posto nel cuore del Giardino Ducale, presenta all’interno un ricchissimo ciclo di affreschi dell’epoca Farnesiana.

La visita guidata nel centro cittadino permette, in breve tempo, di conoscere i più significativi eventi storici e monumenti di Parma e di respirare la vivace atmosfera di questa deliziosa città d’Arte. Con noi incontrerete i protagonisti che hanno reso Parma una piccola Capitale, ma anche i sapori della tradizione, gli aneddoti più coloriti, l‘autentico carattere della gente e dei cittadini.

A ricordo delle origini romane della città di Parma, fondata nel 183 a.c. insieme alla vicina Modena, restano soprattutto il tracciato della via Emilia e l’antico forum, oggi trasformatosi nella vivace Piazza Garibaldi.

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È il Medioevo ad aver lasciato la sua impronta monumentale, che stupisce chiunque si affacci sulla magica Piazza Duomo. Tra le più belle e romantiche d’Italia, la piazza è incorniciata dal Vescovado, la Cattedrale di Santa Maria Assunta e il Battistero: imponenti opere databili tra XI e XIII secolo che vedono la presenza operosa di Benedetto Antelami, autore del Battistero. Alzando gli occhi alla cupola del Duomo, lo sguardo si perde tra le mille figure dipinte da Correggio, protagonista del nostro Rinascimento, insieme a Francesco Mazzola detto Parmigianino.

La ricca trama culturale del Cinquecento è testimoniata dalla Basilica Minore di Santa Maria della Steccata, dalla “Camera” affrescata per la Badessa Giovanna da Piacenza nell’antico monastero di San Paolo e dal complesso di San Giovanni Evangelista.

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La seconda metà del secolo vede la nascita, ad opera di Papa Paolo III Farnese, del celebre Ducato di Parma e Piacenza.
L’itinerario si snoda quindi tra il Complesso Monumentale della Pilotta e il Giardino Ducale. Il Teatro Farnese, edificato nel 1618 da Ranuccio I, è la tappa imperdibile della visita in città.

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L’avvento dei Borbone nel 1734, determina una nuova stagione culturale di sapore europeo. Nascono nei decenni successivi la Biblioteca Palatina e la stamperia di Bodoni, mentre la città si riveste di una moda neoclassica di gusto francese.

L’aura internazionale, iniziata con Don Filippo di Borbone e la consorte Louise Elisabeth, cresce con la Duchessa Maria Luigia d’Austria, al governo dal 1816 al 1847: indimenticata sovrana per molti parmigiani, fu fondatrice del Teatro Regio. E’ anche il tempo del giovane Giuseppe Verdi, e di lì a poco sboccerà il talento di Arturo Toscanini.

 

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